Hollywood Party - "A raccontar la luce"

Giovedì 27 agosto, tra le 19 e le 19.45, sarò ospite della trasmissione “Hollywood Party” (Rai Radio 3), per raccontare dell’incredibile vicenda migratoria dei fratelli Di Domenico, emigranti italiani e pionieri del cinema in Colombia, raccontata nel mio libro “A raccontar la luce” (L’Erudita 2017).

Nel testo, scritto a margine di una tesi di dottorato relativa alla presenza italiana in Colombia tra l’Ottocento e il primo Novecento, un uomo e la sua videocamera si aggirano curiosi per le strade della Candelaria. Il suo viaggio per l'America Latina, per Bogotá, nasce dalla volontà di immergersi in una realtà all'apparenza lontana e sommersa; la realtà dei fratelli di Domenico. I due, per inseguire un sogno, lasciano Castelnuovo di Conza, un piccolo borgo della provincia salernitana, e partono alla volta di nuovi mondi. Da Parigi a Guadalupe, da Panama al Venezuela all'approdo a Bogotá il loro amore per la pellicola non conosce confini e l'uomo con la videocamera lo percepisce. Si immerge nella loro storia tanto da lasciare la propria routine e intraprendere un viaggio. Il suo scopo e quello di mettere insieme pezzi di vita, di creare un documentario e cercare un senso. Nel romanzo tutti i personaggi provano a raccontar la luce ma sanno che essa è falsa: solo nell'assemblarsi narrativo ci sono scie di verità.

[La puntata sarà riascoltabile in podcast qui].

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Manifiesta

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Sono iniziate a Bogotá le riprese di MANIFIESTA, un progetto filmico-performativo ideato da Alex de las Heras e Paolo Vignolo e diretto (per la parte cinematografica) da Sandro Bozzolo. Esplorando il rapporto tra festa popolare e costruzione politica, MANIFIESTA cerca, attraverso la realtà del primo Concilio di ‘Diablos Festivos’ organizzato in Sud America, l’immagine di un futuro possibile, auspicabile, desiderato e condiviso. La figura del Diavolo Festivo è presente pressoché in ogni tradizione culturale e definisce un personaggio disobbediente, la cui apparizione avviene in determinate epoche precise, con lo scopo di alleggerire i problemi della comunità.

Hanno collaborato alla realizzazione di MANIFIESTA artisti provenienti dall’Argentina, dalla Bolivia, dal Canada, dalla Colombia, dall’Ecuador, da Trinidad y Tobago, dal México, dal Perú, dall’Austria, dalla Spagna e dall’Italia.
Il Concilio di Diablos è avvenuto in contemporanea con il 14° incontro UNESCO per la definizione di ciò che è ‘Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità’, in una Bogotá accese dalle manifestazioni di protesta e dai cacerolazos inaugurati lo scorso 21 novembre.
La performance coinvolge i luoghi simbolo della nazione colombiana, per concludersi proprio di fronte al palazzo presidenziale, accanto alla simbolica Piazza Bolívar.

Il film, realizzato in collaborazione con l’Universidad Nacional e con il Ministero della Cultura della Repubblica colombiana, sarà post-prodotto tra il 2020 e il 2021.

Politiche spaziotemporali

"Di fronte a un pubblico numeroso e molto partecipativo (non poteva essere diversamente!), si è tenuto sabato pomeriggio a Mondovì l’incontro ”Verso un Comune virtuoso”, organizzato da MONDOVI’ in MOVIMENTO.
Il comune denominatore degli interventi dei tre relatori è stato il bisogno di riconquistare la fiducia dei cittadini, restituendo agli attori della democrazia i rispettivi ruoli. Quali? Ai cittadini riuniti in una comunità attiva, informata e coinvolta spetta il compito di partecipare ai processi decisionali, agli amministratori l’incarico di indirizzare e concretizzare le scelte con umiltà, spirito di servizio e nell’ottica del bene comune. Come si riguadagna la fiducia? Dando l’unico esempio possibile – il buon esempio.

Dall’appartamento dell’ex “supercittadino di Bogotà”, il regista e scrittore Sandro Bozzolo ha raccontato come un sindaco decisamente “fuori dal comune”, Antanas Mockus, sia riuscito a trasformare nel corso di due mandati il volto di una delle metropoli più caotiche e violente del mondo con nuovi strumenti (la pedagogia e il gioco, due parole bandite dall’attuale dibattito politico) e un nuovo linguaggio – semplice, dritto alla testa e alla coscienza delle persone".

Articolo di Irene Borgna.

Antanas. Radio. Bogotà

Agua del cielo. Il diluvio. Torno a casa e grazie all'amica Lara trovo un link. RadioDue parla di Antanas. Ne parla leggendo direttamente il libro.
Ma "Casa" questa sera è l'atelier di Nijole.
E Nijole è la madre di Antanas.

Qué bonita es Bogotà
de la América es la Atena
la sangre que va en tus venas
es lo que te hace marchar
en busca de nuevas formas.
Tu eres bella, Bogotà.

 

E' una storia senza fine. Si riaggancia a qualche giorno prima, quando uno sconosciuto dal Belgio scriveva per "iniziare una conversazione su Antanas Mockus". Si chiedeva perché la classe politica europea non fosse a conoscenza di questo personaggio, che secondo lui potrebbe garantire una potente alternativa alla crisi politica del viejo continente.

"Il buon cittadino, secondo Antanas Mockus, costruisce relazioni e partecipa ad attività collettive. Il suo ruolo non si limita quindi all'esercizio dei diritti e dei doveri politici, ma implica relazioni spesso contraddittorie e conflittuali, nei più svariati livelli della quotidianità".

Ed era una domanda giusta. Perché i liberali, i progressisti, i Verdi europei non conoscono l'azione di Mockus?
Perché probabilmente ha il sapore di un segreto. Un po' come questa notte, in casa di Nijole, Scende acqua dal cielo, e tutto questo esiste. L'ha detto la radio.

Tesi premiata

La tesi "Una nazione da costruire - cinque percorsi migranti tra l'Italia e la Colombia (1810-1920)" è la vincitrice del "Premio per Tesi di Dottorato XXVIII Ciclo" del valore di 1.000 €, assegnato dalla Scuola di Scienze Sociali dell'Università di Genova.

Il lavoro di ricerca approfondisce un flusso migratorio solo apparentemente minore nell'ambito della cosiddetta Grande Emigrazione Italiana: la presenza di emigranti italiani in Colombia ha infatti interessato importanti settori di sviluppo culturale, imprimendo agli ambiti delle arti, della scienza, della cultura e del diritto una carica innovativa che ha tracciato il cammino verso una modernità nazionale nel paese sudamericano. Con la supervisione della prof. Augusta Molinari ho ricostruito il percorso migratorio di cinque migranti italiani che hanno raggiunto la Colombia tra il 1810 e il 1920: il mercenario utopista Geronimo Lagomarsino alias Carbonò, il cartografo e geografo Agostino Codazzi, l'imprenditore Giovan Battista Mainero, il faccendiere e massone Ernesto Cerruti e i fratelli Francesco e Vincenzo Di Domenico, pionieri della cinematografia.

Un estratto della tesi è stato pubblicato, in inglese, nel volume Intercultural Relations and Migration Processes dalla casa editrice statunitense Nova Science Publishers, e ulteriori pubblicazioni sono attese nei prossimi mesi nell'ambito editoriale italiano.

"Una nazione da costruire" finalista al Concorso Video "Memorie Migranti"

Il cortometraggio documentario "Una nazione da costruire", realizzato nell'ambito della mia ricerca per la tesi di dottorato omonima, è tra i finalisti del concorso "Memorie Migranti", organizzato dal Museo dell'Emigrazione Pietro Conti, con la collaborazione di Rai Teche.

Nato per recuperare la storia dell’emigrazione italiana nel mondo e favorire un’attività di ricerca e di studio sugli aspetti sociali e antropologici legati al grande esodo, il concorso si fregia di due testimonial d’eccezione, i giornalisti Piero Angela e Gian Antonio Stella.
Premiazione il 16 aprile a Gualdo Tadino.