Radical Film Nework

Lunedì 13 giugno parteciperò alla (Un)conference internazionale organizzata dalla Radical Film Network, una rete internazionale che unisce soggetti coinvolti nel mondo del cinema impegnato e innovativo sotto il profilo estetico. Il mio intervento, dal titolo The Camera Builds My House, è un progetto di auto-etnografia legato al recupero di un edificio storico sulle Alpi Liguri.

On Monday 13th, June, I’ll be part of the International (Un)conference organized by the Radical Film Network, an international network that brings together individuals and organizations involved in politically engaged and aesthetically innovative film culture. My intervention, The Camera Builds My House, is a self-ethnography project focusing on the falling heritage in the inner areas of Italy.

L'ideologia dei piccoli borghi e come abitarci davvero

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Il Manifesto uscito in edicola giovedì 7 maggio ha pubblicato un mio contributo relativo al modello urbano e alla crisi demografica nelle aree periferiche, che in quest'epoca pestilenziale diventa una riflessione più ampia sulla società [e la vita] che vogliamo.

La domanda, piuttosto improbabile, è sempre la stessa:
"Qui è bellissimo. Ma come fai a viverci?"

Verrebbe da chiedersi per quanto tempo ancora le istituzioni preposte al sapere e alla costruzione del mondo di domani continueranno a educare uno sguardo arreso, addestrato ad accontentarsi di una prospettiva mutilata dal vetro di una finestra o dalla ringhiera di un balcone, emblemi perfetto della condizione attuale di un'intera società.

Qui l’articolo disponibile online.

Sovranismo di paese / ambientalismo di città

Sul numero 102 della rivista Dislivelli, dedicato alla ricerca di nuovi equilibri tra montagna e città, è pubblicato un mio articolo dal titolo “Sovranismo di paese / ambientalismo di città”.

Di fronte a una legge regionale che combatte l’inquinamento a Torino impedendo il lavoro dei custodi della montagna, l’articolo elabora una riflessione in viaggio da Bogotá verso Viola.

Poi le industrie, la questione del 'così va il mondo' e l'italianissima scelta di rincoglionire la popolazione fornendo a tutti un lavoro fisso hanno provocato il dramma. Il contadino è diventato operaio, e ogni sorta di visione autonoma ha iniziato ad essere considerata in maniera sospettosa. Don Camillo e Peppone sono risultati entrambi colpevoli nel processo: la democrazia cristiana con il suo assistenzialismo paternalista, il partito comunista con la logica dell'appiattimento di classe e del diktat sindacale. E così oggi i giovani delle valli Monregalesi assomigliano sempre più ai loro coetanei delle periferie urbane, che lamentano con rabbia l'assenza di un lavoro fisso, e presto voteranno partiti di estrema destra perché gli stranieri ci portano via il lavoro, mentre tutt'intorno (letteralmente: tutt'intorno) i castagneti muoiono, soffocati dall'abbandono e dall'incuria, dalla follia di un'epoca malata che non ha saputo leggerne il valore.

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'Terre Brigasche', in viaggio su Alpidoc

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Benché faccia parte della Repubblica Italiana a partire dal 1947, il comune di Briga Alta non esiste su nessuna mappa. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale le sue frazioni sono state divise da confini amministrativi azzardati; e le famiglie e le genti hanno pagato, più di tutti e per tutti, il prezzo del rattachement francese. Oggi la Terra Brigasca si trova mutilata della sua antica capitale, Briga Marittima (La Brigue), e i centri abitati rimasti in Italia sono stati spartiti a loro volta tra la Liguria e il Piemonte, tra la provincia di Imperia e quella di Cuneo. Ma gli eredi dei brigaschi, dispersi sulla costa, hanno mantenuto in vita una lingua e una tradizione: una tradizione di transumanza, e una lingua neolatina affascinante e dalla genesi lontana, la Lingua Brigasca.

Sul numero 101 di Alpidoc, un reportage di viaggio di Sandro Bozzolo e Simone Rossi nelle Alpi del Far West.

MAKHNO al RPFF di Riga, in Lettonia

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MAKHNO ha raggiunto il Riga Pasaule Film Festival, in Lettonia, un festival che esplora le intersezioni tra cinema ed etnografia, tra antropologia visuale e il senso ultimo del raccontare con le immagini.

Il tema della sesta edizione è: “sto guardando me stesso. Storie sugli umani nel mondo e storie sul mondo negli umani”.
27 documentari, 2 seminari, laboratori sull’auto-etnografia, miniconcerti e varii incontri con gli autori.

MAKHNO, realizzato nell’ambito del progetto Alcotra BORDERSCAPES, ha ottenuto il premio al miglior cortometraggio documentario al Piemonte gLocal Film Festival 2018.

La proiezione avrà luogo sabato 27 aprile allo storico cine-teatro Kino Bize, con la presenza dell’autore.

Lontano da che?

Sull'ultimo numero di ALPIDOC, una riflessione innescata da un elemento piuttosto semplice: una signora del Folletto che bussa alla porta, in una casa ubicata a 850 m slm.

Una domanda innocente diventa una scusa per riflettere sul senso della vita in luoghi non codificati, cioè in luoghi normali, normalissimi, che però stanno iniziando a diventare 'scelte di vita' che hanno addirittura bisogno di giustificazione.

Se ne è parlato al Festival della Montagna di Cuneo giovedì 28 febbraio alle ore 17.30, con testimonianze di Cecco Dematteis, artigiano, Sandro Bozzolo, regista, Michele Baracco, pastore, Andrea “Aladar” Pettavino, gestore di rifugio; modera Nanni Villani, direttore di Alpidoc.

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Grande Traversata delle Alpi Marittime

Il video realizzato con Alessandro Ingaria e Marco Lo Baido per il Parco delle Alpi Marittime e il Parco National du Mercantour.

Un territorio carsico tra i più importanti d'Europa, lungo sentieri arroccati e maestosi, antiche vie di collegamento tra storie ormai estinte.

Un viaggio a piedi, in cammino per 19 tappe, dalle cime a 3.000 metri al mare, in una musica rarefatta che è soprattutto il riverbero di una condizione mentale.

 

Sulle tracce di Francesco Biamonti

Francesco Biamonti

Francesco Biamonti

Nei prossimi mesi andremo sulle tracce di Francesco Biamonti, per cercare nelle atmosfere evocate dalla sua letteratura quel che resta delle valli di Ventimiglia, uno dei territori più interessanti (e dimenticati, e antichi) del nord-ovest italiano. L'obiettivo è la realizzazione di un cortometraggio ispirato alla sensibilità, al linguaggio e ai colori di uno degli scrittori italiani più interessanti ed eterei del '900, un autore profondamente legato a un paesaggio poetico che (come dimostrano i fatti recenti) non ha mai smesso di essere "frontiera".

ll progetto "Sulle tracce d Francesco Biamonti" è la naturale prosecuzione di Borderscapes ed è proposto dal Centro di Cooperazione Culturale di Torino con il sostegno della Compagnia di San Paolo, nell’ambito del “Bando Polo del ‘900”, destinato ad azioni che promuovono il dialogo tra ‘900 e contemporaneità usando la partecipazione culturale come leva di innovazione civica.