50 proiezioni, da Ormea a Trento, da Belluno alla Lucania. 50 luoghi con 500 storie, 5000 amici raggiunti con la valigia in mano, come i primi proiezionisti ambulanti che se ne andavano in giro a raccontare la luce.
50 proiezioni, 10.000 occhi e altrettanti pensieri, voci singolarmente uniche che si sono aggiunte al canto di Ciro Buttari, 500.000 voci e un unico coro che ha sussurrato, ha cantato insieme e ha gridato la storia della montagna, di una pastora guerriera che un giorno accolse tra il vento e le pietre una principessa masai.
50 proiezioni, 500.000 voci e 5 premi ai festival, il contatto con eroi silenziosi che combattono contro il razzismo, contro la discriminazione, contro la standardizzazione del cibo, contro la resa delle coscienze e a favore della montagna. 50 storie che sono fatte di Ilmurrán, perché parlano di persone alle persone, perché sono fatte dal basso guardando verso l'alto e perché sono storie autentiche e perché sono cose vere.
50 proiezioni che significano molto, che significano tutto, per un progetto nato sulla strada e portato avanti sui sentieri, 50 proiezioni e un paio di incontri che hanno segnato in maniera determinante il cammino dei viaggiatori coinvolti. Ilmurrán - Maasai in the Alps è stato un modo come un altro per chiedere alle cose di accadere. Per scoprire - facendo - che il vento è sempre e comunque anteriore a ogni bandiera.