Presentazione di Antikka a Palazzo Ducale, Genova

Mercoledì 26 maggio è stato presentato al Palazzo Ducale di Genova ANTIKKA, cortometraggio realizzato in collaborazione con l’Istituto di Istruzione Superiore “Baruffi” di Ceva. Il corto, vincitore del progetto "Piano nazionale Cinema per la scuola" promosso dal Miur e dal Mibac, è sviluppato a partire dell’omonimo libro di Antonella Ferraiolo: una raccolta di testimonianze e di storie relative all’ordinaria violenza quotidiana nei confronti delle donne.

ANTIKKA è realizzato con la collaborazione tecnica di Marco Lo Baido al montaggio, Alessio Dutto e Carlot-ta al suono, e di Valeria Botto, actor-trainer.

Antikka | Frame

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live instagram con il momuc

Conversazione live con il MOMUC, che nel 2018 ha prodotto la mostra “What would an artist do?”, curata con Christiana Fissore, un percorso interattivo sulla vita e le opere dei due artisti lituano-colombiani Nijole Sivickas e Antanas Mockus. Rispettivamente madre e figlio, l’una è stata una artista ceramica di grande forza espressiva, l’altro il celebre sindaco di Bogotà che usò l’arte per combattere la criminalità.

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'Siamo qui da vent'anni' premiato al Festival di Cine dei Diritti Umani di Napoli

Frame tratto dalla diretta streaming del Festival. La vita è un’esperienza in remoto.

Frame tratto dalla diretta streaming del Festival. La vita è un’esperienza in remoto.

Siamo qui da vent’anni, documentario realizzato per ANOLF-CISL, ha vinto il premio “Ciak Migrazioni” al 12° Festival di Cine dei Diritti Umani di Napoli.

Il documentario esplora il lato meno conosciuto della produzione agricola cuneese, eccellenza italiana. ll vino Barolo prodotto grazie agli operatori macedoni, la produzione casearia fondata sulla presenza di sikh, i castagneti protetti da custodi di origine africana. Il doc sarà disponibile in streaming, fino a sabato 28 novembre, sul sito del Festival.

'Nijole' finalista ai Lithuanian National Film Award

Il nostro Nijolė è nominato ai Lithuanian National Film Awards nelle categorie “Miglior Documentario”, “Miglior Colonna Sonora” (Lina Lapelytė) e “Miglior Co-Produzione” (Dagnė Vildžiūnaitė, Sandro Bozzolo, Max Chicco).

Il film, che era stato presentato in anteprima europea al Dok Leipzig 2018, in Lituania è stato distribuito in sala tra il settembre 2019 e il marzo 2020. La distribuzione in sala in Colombia, inizialmente prevista a partire dal settembre 2020, è stata rimandata ad epoche meno appestate.

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"Innesti - Il Figlio Solitario del Sud" finalista al Premio Solinas

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Il soggetto di documentario “Innesti - Il Figlio Solitario del Sud”, scritto con la sceneggiatrice Francesca Arossa, è tra i finalisti del concorso “Premio Solinas Documentario per il Cinema 2020”.

Il documentario nasce tra i monti della Val Mongia, nel sud del Piemonte. Qui il regista Sandro ripercorre il rapporto personale col padre Ettore, ex-casellante autostradale e castanicoltore per vocazione, riprendendolo nella sua attività quotidiana di recupero dei secolari castagneti abbandonati. Osservando l’azione del padre, Sandro esplora, attraverso la videocamera, la sua stessa inquietudine, che lo porta ad allontanarsi e a ritornare ogni volta tra i castagni. Le immagini, raccolte in vent’anni (a partire dal 2001) raccontano il progressivo incontro tra un padre e un figlio, legati dal filo rosso dell’innesto - la pratica agricola con cui si migliora l’albero esistente tramite una nuova linfa.

La Giuria, composta da Natalie Cristiani, Ludovica Fales, Agnese Fontana, Annamaria Granatello, Heidi Gronauer, Peter Marcias, Annamaria Morelli, Gianfranco Pannone, Giacomo Ravesi, Giovanni Spagnoletti, dopo aver esaminato i 52 progetti presentati in forma anonima, ha selezionato gli 8 Finalisti che concorrono all’assegnazione del Premio Solinas Miglior Documentario per il Cinema di 2.000 euroalla selezione di un progetto all’edizione 2020 IDS Academy e alla selezione di un progetto all'edizione 2020 IDS Industry.

Innesti - il Solitario Figlio del Sud (titolo provvisorio) è un progetto prodotto da Enrica Viola (UnaFilm), con la preziosa collaborazione di Marco Lo Baido, Paolo Favaro, Anna Castagna, Giulia Guasco e María Cecilia Reyes.

"Siamo qui da vent'anni" alla 77a Mostra del Cinema di Venezia

Siamo qui da vent’anni”, il documentario relativo alla presenza migrante nell’eccellenza agricola piemontese, sbarca a Venezia, nello spazio Venice Production Bridge per il Premio Fondazione Fai Persona Lavoro Ambiente nell’ambito della 77ª Biennale.

Il doc, prodotto da Anolf Cuneo (Associazione nazionale oltre le frontiere della Cisl) per il progetto “Frame, Voice, Report”, finanziato attraverso il Consorzio delle Ong piemontesi, con il contributo dell’Unione Europea e della Regione Piemonte e il supporto della Fai Cisl Nazionale.

Nato da un’idea di Roger Davico, presidente di Anolf Cuneo, il filmracconta in 48 minuti uno spaccato della provincia di Cuneo in termini di comunità straniere da tempo radicate sul territorio che oggi rappresentano vere eccellenze in produzioni e settori specifici, portando reddito e prestigio alla Granda.

Il film, realizzato con la collaborazione al montaggio di Marco Lo Baido e di Alessio Dutto (sound-design), verrà presentato a Venezia Lido giovedì 10 settembre, alle ore 11.30 am, accompagnato dall’autore e dal produttore esecutivo Roger Davico. Prossima proiezione martedì 23 settembre alle ore 15.30, al Cinema Massimo di Torino.

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Primo premo al Documenteur Film Fest

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Il cortometraggio “Flying Vipera”, realizzato dal sedicente Quartetto Pigafetta (Sandro Bozzolo, Alessandro Ingaria e Gianmarco Serra) si è aggiudicato il primo premio al Piemonte Documenteur, l’unico Film Festival italiano dedicato al cosiddetto “falso documentario”, o mockumentary.

“Flyin’ Vipera”, realizzato in 120 ore nel comune di Novello (CN), racconta la storia di vipere lanciate dagli elicotteri (degli ambientalisti) e di una “unità di ricci” formatisi per cacciarle. Il cortometraggio è stato interamente realizzato coinvolgendo la comunità ospitante: tutti gli attori e le comparse sono stati reperiti a Novello.

Hollywood Party - "A raccontar la luce"

Giovedì 27 agosto, tra le 19 e le 19.45, sarò ospite della trasmissione “Hollywood Party” (Rai Radio 3), per raccontare dell’incredibile vicenda migratoria dei fratelli Di Domenico, emigranti italiani e pionieri del cinema in Colombia, raccontata nel mio libro “A raccontar la luce” (L’Erudita 2017).

Nel testo, scritto a margine di una tesi di dottorato relativa alla presenza italiana in Colombia tra l’Ottocento e il primo Novecento, un uomo e la sua videocamera si aggirano curiosi per le strade della Candelaria. Il suo viaggio per l'America Latina, per Bogotá, nasce dalla volontà di immergersi in una realtà all'apparenza lontana e sommersa; la realtà dei fratelli di Domenico. I due, per inseguire un sogno, lasciano Castelnuovo di Conza, un piccolo borgo della provincia salernitana, e partono alla volta di nuovi mondi. Da Parigi a Guadalupe, da Panama al Venezuela all'approdo a Bogotá il loro amore per la pellicola non conosce confini e l'uomo con la videocamera lo percepisce. Si immerge nella loro storia tanto da lasciare la propria routine e intraprendere un viaggio. Il suo scopo e quello di mettere insieme pezzi di vita, di creare un documentario e cercare un senso. Nel romanzo tutti i personaggi provano a raccontar la luce ma sanno che essa è falsa: solo nell'assemblarsi narrativo ci sono scie di verità.

[La puntata sarà riascoltabile in podcast qui].

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Hollywood Party - con Steve della Casa ed Efisio Mulas a Isolabona

Martedì 4 agosto Steve della Casa ed Efisio Mulas, storici conduttori di Hollywood Party (Radio 3) hanno presentato, nell’eccellente cornice della piazza di Isolabona (IM), il nostro lavoro “Forte come il Cristallo”.

In 28 minuti, il cortometraggio sostiene la campagna per la salvaguardia del cinema Cristallo di Dolceacqua, un’eccellenza in senso ampio per il cinema di qualità in territori “minori”.
Realizzato con il sostegno di ACEC Liguria.

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L'ideologia dei piccoli borghi e come abitarci davvero

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Il Manifesto uscito in edicola giovedì 7 maggio ha pubblicato un mio contributo relativo al modello urbano e alla crisi demografica nelle aree periferiche, che in quest'epoca pestilenziale diventa una riflessione più ampia sulla società [e la vita] che vogliamo.

La domanda, piuttosto improbabile, è sempre la stessa:
"Qui è bellissimo. Ma come fai a viverci?"

Verrebbe da chiedersi per quanto tempo ancora le istituzioni preposte al sapere e alla costruzione del mondo di domani continueranno a educare uno sguardo arreso, addestrato ad accontentarsi di una prospettiva mutilata dal vetro di una finestra o dalla ringhiera di un balcone, emblemi perfetto della condizione attuale di un'intera società.

Qui l’articolo disponibile online.

Sovranismo di paese / ambientalismo di città

Sul numero 102 della rivista Dislivelli, dedicato alla ricerca di nuovi equilibri tra montagna e città, è pubblicato un mio articolo dal titolo “Sovranismo di paese / ambientalismo di città”.

Di fronte a una legge regionale che combatte l’inquinamento a Torino impedendo il lavoro dei custodi della montagna, l’articolo elabora una riflessione in viaggio da Bogotá verso Viola.

Poi le industrie, la questione del 'così va il mondo' e l'italianissima scelta di rincoglionire la popolazione fornendo a tutti un lavoro fisso hanno provocato il dramma. Il contadino è diventato operaio, e ogni sorta di visione autonoma ha iniziato ad essere considerata in maniera sospettosa. Don Camillo e Peppone sono risultati entrambi colpevoli nel processo: la democrazia cristiana con il suo assistenzialismo paternalista, il partito comunista con la logica dell'appiattimento di classe e del diktat sindacale. E così oggi i giovani delle valli Monregalesi assomigliano sempre più ai loro coetanei delle periferie urbane, che lamentano con rabbia l'assenza di un lavoro fisso, e presto voteranno partiti di estrema destra perché gli stranieri ci portano via il lavoro, mentre tutt'intorno (letteralmente: tutt'intorno) i castagneti muoiono, soffocati dall'abbandono e dall'incuria, dalla follia di un'epoca malata che non ha saputo leggerne il valore.

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INTERVISTA SU ALTRECONOMIA

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Sul numero 222 di Altreconomia (gennaio 2020) è apparsa una mia intervista a cura di Chiara Spadaro.
Al centro del discorso, il percorso di realizzazione del film Nijolė, il rapporto tra sguardo femminile e periferie e la nuova stagione inaugurata a Bogotá con l’elezione della sindaca Claudia López.

L’articolo focalizza il suo sguardo sul concetto di “Spaesamento”, ed è un’intuizione felice perché l’unico filo conduttore in tutto questo vagar raccontando sta proprio lì, nel tentare di sentirsi alieni in un mondo popolato da alieni.

Le terre marginali, dell’interno, alte o abbandonate non sono mai al centro dei discorsi di potere. In queste periferie l’unica salvezza può venire dalla forza di un messaggio vivo e sensibile che rimette al centro le peculiarità dei luoghi e valorizza il paesaggio. Lo stesso vale per il femminile, che si libera dalla logica maschile dominante per generare qualcosa di nuovo.

Altreconomia è disponibile in edicola o sul web.

Manifiesta

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Sono iniziate a Bogotá le riprese di MANIFIESTA, un progetto filmico-performativo ideato da Alex de las Heras e Paolo Vignolo e diretto (per la parte cinematografica) da Sandro Bozzolo. Esplorando il rapporto tra festa popolare e costruzione politica, MANIFIESTA cerca, attraverso la realtà del primo Concilio di ‘Diablos Festivos’ organizzato in Sud America, l’immagine di un futuro possibile, auspicabile, desiderato e condiviso. La figura del Diavolo Festivo è presente pressoché in ogni tradizione culturale e definisce un personaggio disobbediente, la cui apparizione avviene in determinate epoche precise, con lo scopo di alleggerire i problemi della comunità.

Hanno collaborato alla realizzazione di MANIFIESTA artisti provenienti dall’Argentina, dalla Bolivia, dal Canada, dalla Colombia, dall’Ecuador, da Trinidad y Tobago, dal México, dal Perú, dall’Austria, dalla Spagna e dall’Italia.
Il Concilio di Diablos è avvenuto in contemporanea con il 14° incontro UNESCO per la definizione di ciò che è ‘Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità’, in una Bogotá accese dalle manifestazioni di protesta e dai cacerolazos inaugurati lo scorso 21 novembre.
La performance coinvolge i luoghi simbolo della nazione colombiana, per concludersi proprio di fronte al palazzo presidenziale, accanto alla simbolica Piazza Bolívar.

Il film, realizzato in collaborazione con l’Universidad Nacional e con il Ministero della Cultura della Repubblica colombiana, sarà post-prodotto tra il 2020 e il 2021.

Abuela

Questo ritratto di mia nonna, in una stalla quasi vuota che in qualche modo continua a resistere, ha ottenuto il primo premio al concorso ‘Donne di Langa’ 2019.

Abuela

Abuela

NIJOLE ALLA MUESTRA INTERNACIONAL DE CINE DE BOGOTÁ

Dopo la stagione di distribuzione in Lituania, Nijole è tornato in Colombia: lunedì 4 novembre è stato proiettato alla Cinemateca de Bogotá, istituzione pubblica di rilievo continentale, vero e proprio tempio del cinema in Colombia.

L’evento è avvenuto nell’ambito della 21ª Muestra Internacional de Cine de Bogotà, con la presenza dell’autore e di Antanas Mockus.
Tra gli altri e le altre, era presente in sala la nuova sindaca di Bogotá, Claudia López.

Prossime proiezioni in Italia: domenica 17 novembre al Polski Kot di Torino, martedì 19 all’Auditorium di Marano Vicentino (VI).

Cinemateca de Bogotá, 4 novembre 019

Cinemateca de Bogotá, 4 novembre 019

AUDIENCE AWARD PER NIJOLE

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Venerdì 19 settembre il film NIJOLE ha aprto il Vilnius Documentary Film Festival, con la presenza di Antanas Mockus, dell’autore Sandro Bozzolo, della produttrice Dagne Vildziūnaite e di Lina Lapelyte, compositrice del film, Leone d'Oro alla Biennale di Venezia.

Nei giorni e nelle settimane successive, il film è stato distribuito a Vilnius, Kaunas, Klaipeda, Panevezys e Silute, ottenendo il 'Premio del Pubblico’ nello storico cinema ‘Garsas’ di Panevezys.

Il prossimo passaggio di NIJOLE arriverà il 4 novembre 2019, in occasione della 21ª Muestra Internacional de Documental de Bogotá

Nijole Opening Film al VDFF

Nijole doesn’t really like people. She is provocative, an artist, an iconoclast. And much of this was inherited by her son, Antanas Mockus. Along with the peculiar relationship between mother and son, their communication and lack thereof, the memories of a Lithuania that, in times of war, had to be fled from, her artistic works and her written reflections, this film has the same irreverent, strong, and somewhat disperse character of the fascinating woman it portrays.

Il 19 settembre NIJOLE aprirà il Vilnius Documentary Film Festival.
Un appuntamento più importante degli altri, perché il film torna a casa.
Nei giorni successivi, fitto calendario di proiezioni a Vilnius, Kaunas, Klaipeda, Šilute, Anyksciai e Panavezys, con la presenza speciale di Antanas Mockus e la presenza di Sandro Bozzolo e Maria Cecilia Reyes, autori del film.


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'Terre Brigasche', in viaggio su Alpidoc

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Benché faccia parte della Repubblica Italiana a partire dal 1947, il comune di Briga Alta non esiste su nessuna mappa. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale le sue frazioni sono state divise da confini amministrativi azzardati; e le famiglie e le genti hanno pagato, più di tutti e per tutti, il prezzo del rattachement francese. Oggi la Terra Brigasca si trova mutilata della sua antica capitale, Briga Marittima (La Brigue), e i centri abitati rimasti in Italia sono stati spartiti a loro volta tra la Liguria e il Piemonte, tra la provincia di Imperia e quella di Cuneo. Ma gli eredi dei brigaschi, dispersi sulla costa, hanno mantenuto in vita una lingua e una tradizione: una tradizione di transumanza, e una lingua neolatina affascinante e dalla genesi lontana, la Lingua Brigasca.

Sul numero 101 di Alpidoc, un reportage di viaggio di Sandro Bozzolo e Simone Rossi nelle Alpi del Far West.

Omaggio ad Antanas Mockus al Biografilm Festival

Il Biografilm Festival di Bologna rende omaggio al politico, filosofo e matematico colombiano Antanas Mockus con la proiezione di Nijole di Sandro Bozzolo, in anteprima italiana, film sull'artista lituana Nijole Sivickas che ha ispirato l’azione artistico-politica di suo figlio Antanas Mockus, e il film Life Is Sacred di Andreas M. Dalsgaard, sui quattro anni di battaglie per la pace del gruppo guidato da Antanas Mockus che usando mimi, matite, flashmob e costumi da supereroe ha cambiato la storia politica colombiana.

Rettore dell’Università di Bogotà e due volte sindaco della città, Mockus è stato inventore di un nuovo modo di comunicare e fare politica, partendo dai più piccoli problemi ed ottenendo risultati straordinari.

Per risolvere il problema del traffico e degli incidenti stradali, distribuì ai cittadini dei cartelli con un pollice verde alzato e un pollice rosso rivolto verso il basso, da usare per segnalare i buoni e cattivi comportamenti dei loro concittadini. Assunse dei mimi ai semafori che reagivano alle abitudini scorrette di automobilisti e passanti. Girò uno spot in cui faceva la doccia chiudendo l’acqua mentre si insaponava chiedendo a tutti di fare lo stesso, come messaggio in risposta alla grave carenza d’acqua che la città affrontava.

Proibì le armi e fece diminuire violenza, criminalità e omicidi in città con iniziative molto creative; per ridurre la paura e le molestie organizzò le “Notti delle donne”, serate di coprifuoco volontario per gli uomini per permettere alle donne di uscire tranquille.

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